venerdì 23 settembre 2016

MERAVIGLIE D'AUTUNNO PRESSO IL POLO GALATTICO SUD

Quella dello Scultore, visibile sull'orizzonte meridionale in questo periodo di prima sera, è una delle 13 costellazioni moderne introdotte dall'astronomo francese Nicolas-Louis de Lacaille al fine di commemorare i progressi della scienza e della tecnica nell'epoca dell'illuminismo. Tale figura apparve per la prima volta su mappe contenute nel Memories of the Royal Academy Sciences, edito nel 1756, con il nome di Apparatus Sculptoris ("lo studio dello scultore"). Certo è che, anche al di sotto di un cielo prettamente oscuro e sgombro da inquinamento luminoso, qualunque star-gazer avrà non poche difficoltà a percepire la forma di un banco da scultura nelle deboli stelle formanti la costellazione di cui solo sei aventi luminosità apparente superiore alla quinta grandezza; la più luminosa di queste è α Scl, di magnitudine 4,3, reperibile sotto la luminosa Diphda (β Cet).

La bellissima immagine qui di seguito ritrae l'oggetto "deep sky" più bello e noto presente nello Scultore, la galassia NGC253, detta "moneta d'argento" per la sua forma a moneta vista di 3/4, qui ripresa da Yuri Puzzoli in remoto con sole due esposizioni in L da 180 secondi ciascuna:



L'immagine qui di seguito, invece, è stata ripresa da Velimir Popov ed Emil Ivanov con un telescopio da 400 mm ad F/3,7 operante dai remoti ed oscuri cieli della Namibia, utilizzando una camera CCD Apogee Alta U-16M e sommando frames in LRGB per un tempo di esposizione totale pari a 8h e 40'! L'importanza dell'immagine sta nel ritrarre contemporaneamente il bellissimo duetto dello Scultore: oltre alla galassia, è qui infatti visibile l'apparentemente "vicino" ammasso globulare NGC288; certamente una visione veramente "profonda":



NGC253 è una galassia a spirale vista di 3/4, molto simile per aspetto a quella ben più famosa "di Andromeda"; essendo situata ad una declinazione pari a -25°, alle medie latitudini italiane si eleva di 20°-25° al transito al meridiano. Tuttavia, data la sua elevata magnitudine (7,8) integrata su un'area estesa per ben 27,5' x 6,8', essa è facilmente reperibile già con un binocolo del tipo 10x50; potessimo vederla ad occhio nudo, essa apparirebbe lunga come metà del disco lunare. Tali dimensioni apparenti, messe in relazione alla distanza di questo oggetto, stimata in circa 11,4 milioni di anni-luce, forniscono un valore per il suo reale diametro poco superiore ai 40 mila anni-luce. In altre parole, messa a confronto della nostra Via Lattea, la galassia dello Scultore sarebbe grande meno della metà.

Scoperta da C.Herschel nel 1783 mentre era col fratello alla ricerca di comete, la luminosa galassia dello Scultore venne descritta dall'astronomo A. Sandage (1961) come "prototipo di un sottogruppo particolare di sistemi del tipo SC", dove la sigla SC indica galassie a spirale con braccia alquanto aperte ma in realtà, NGC253 è una galassia a spirale del tipo barrato (SAB(s)c II) e con una netta distinzione tra la popolazione del disco e quella dell'alone, caratteristica, questa, ben visibile in questa foto. Anche se sembra essere un oggetto tutto sommato normale, il nucleo di NGC253 ha subito episodi esplosivi simili a quelli esibiti dalla nota galassia M82 dell'Orsa Maggiore e ad NGC4959 nel Centauro, anche se di entità meno violenta, dato che la maggiore velocità rilevata relativamente ai gas in allontanamento dalla regione nucleare è pari a "soli" 120 km/s. La regione nucleare, con un diametro di circa 500 anni-luce, contiene una grande quantità di polveri e gas mentre la sua parte più interna irradia quasi la metà dell'energia emessa dall'intera galassia, pari a 100 miliardi di volte quella emessa dal Sole; la galassia è infatti del tipo "starburst", presentando una vigorosa formazione stellare. Il nucleo emette la maggior parte della sua energia a lunghezze d'onda infrarosse, la qual cosa pone NGC253 al terzo posto nella graduatoria delle galassia infrarosse più luminose del cielo.


Qui di seguito, una bellissima immagine ripresa dal Telescopio Spaziale Hubble (NASA/ESA) dove è possibile notare in estremo dettaglio la regione nucleare di NGC 253: l'area inquadrata, che ricopre un'estensione di soli 1.000 anni luce (!), mostra violenti episodi di formazione stellare, evidenziati proprio dall'eccesso di radiazioni infrarosse indotte dalla presenza delle polveri calde qui visibili:


Con una distanza stimata in circa 11,4 milioni di anni-luce, NGC253 non è lontana dal centro del cosiddetto "gruppo dello Scultore", quello più vicino al nostro "Gruppo Locale" di galassie; essa è anche la più vicina tra le galassie "starburst" ad oggi note.

Riporto qui di seguito una mia vecchia fotografia di NGC253, un mosaico del 2003 di tre singole pose da 60 secondi ciascuna riprese da Trieste con un CCD Starlight MX716 applicato ad un telescopio da 300 mm di diametro ad F/10:




Non lontano dalla galassia, circa 1,8° a sud-est, si trova il bellissimo ammasso globulare NGC288, scoperto da W.Herschel nel 1785. Tale oggetto, pur lontano 28 mila anni-luce, è legato gravitazionalmente alla Via Lattea (...così come tutte le stelle di fondo presenti nell'immagine). Esso ha un basso gradiente di concentrazione e possiede un nucleo piuttosto esteso grande 3' e ben risolto, circondato da un anello di stelle che si estende fino ad 9'. Questo ammasso si trova a soli 37' a nord-est del Polo Sud Galattico, il punto proiezione sulla sfera celeste della linea retta che passa per il centro della nostra galassia e perpendicolare al disco galattico.

Nell'immagine qui di seguito, una bellissima ripresa effettuata dal Telescopio Spaziale Hubble che mette in evidenza il centro dell'ammasso globulare, nettamente risolto in stelle proprio a causa della bassa concentrazione del nucleo: