lunedì 13 maggio 2019

LE GALASSIE-MEDUSA

Parlando di Universo, la prima cosa spesso associata a tale definizione è la dimensione degli immensi spazi cosmici; altre volte, la mente ricorre subito ad idealizzare la magnificenza di oggetti quali pianeti inanellati o nebulose.

Certamente più atipico è, invece, associare agli oggetti che popolano il Cosmo forme bizzarre, tali che neanche la fervida fantasia umana riuscirebbe ad immaginare; tra i casi più incredibili - e, diciamolo, anche poco noti! - quello delle cosiddette “galassie-medusa”, enormi e distanti "universi-isola" caratterizzati dell’esibire vaste appendici gassose in grado di attivare nel nostro cervello illusioni di pareidolia. 

Ma di cosa parliamo?

Muovendosi all'interno degli ammassi di galassie, permeati da vaste quantità di gas caldo, la pressione esercitata da quest’ultimo (che potremmo definire come una sorta di “vento intergalattico”) porta il gas presente nelle galassie (legato a queste in maniera meno forte rispetto alla pressione esercitata da quello presente nel mezzo intergalattico) a subire una forza di trascinamento che lo spinge al di fuori di esse.

Come risultato di tale fenomeno, la formazione di lunghe e sorprendenti code di gas (solitamente rosso, colore caratteristico dell'idrogeno ionizzato) che fuoriescono dalle galassie, dando a queste meduse con relativi tentacoli!

In tali code, laddove il gas viene compattato, aumentando di temperatura e densità, è quindi facile l’attivazione di intense aree di formazione stellare.

Le immagini qui presentate mostrano chiaramente come il materiale gassoso stia scorrendo al di fuori di tale galassie galassia lungo i rossi “tentacoli” visibili che, infatti, esibiscono velocità diverse rispetto al disco delle galassie.

Alcuni tra i più famosi esempi di galassie-medusa: in senso orario, da sx in alto: NGC4402, ESO 137-001, JO204 e D100

Ma lo stesso tipo di pressione esercitata dal gas presente nel mezzo intergalattico (detta “a pistone”) induce parte del gas presente nelle galassie a precipitare nelle loro parti più interne, dove si annida il buco nero che le governa: l’arrivo di tali quantità di gas all'orizzonte degli eventi di questi "mostri" cosmici induce quindi emissioni ad alta energia, manifestate nella spropositata luminosità delle regioni nucleari (image credits: ESO)

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