giovedì 14 maggio 2015

LA STRANA MORFOLOGIA DI MESSIER 94

Non esiste immagine astronomica ripresa con una certa risoluzione che non evidenzi particolari di una certa rilevanza tali da porre, spesso e volentieri, nuove problematiche relative a temi già di per se target di studio; nel caso della presente immagine, è la ben nota materia oscura ad essere oggetto di nuove questioni.

Infatti, sebbene le ultime indagini scientifiche sembrano indicare che la materia oscura dovrebbe costituire circa il 90% della materia presente nell'Universo ed essere presente nella massa delle galassie con un valore almeno 400 volte più grande della stima ricavata dalla luce delle stesse "isole cosmiche", il caso della galassia M94 sembrerebbe provare che forse essa non è uniformemente distribuita nel Cosmo come ritenuto.

Messier 94 è una spirale presente nella costellazione dei Cani da Caccia, scoperta da Pierre Méchain nel 1781; alla distanza di “soli” 17 milioni di anni-luce, può essere ritenuta una vicina di casa. E’ il membro più luminoso di un gruppo, che ne prende il nome, contenente alcune galassie minori ad essa gravitazionalmente legate, posto in periferia del cosiddetto del Superammasso della Vergine. solo poche di queste sembrano essere gravitazionalmente legate fra di loro. 

All'interno di questa spirale sembra che la materia oscura non sia presente in quantità "industriali" come invece sembra generalmente accadere per le altre spirali: tenendo in considerazione la curva di rotazione delle stelle della galassia e la densità dell'idrogeno in essa, il gas visibile corrisponde esattamente alla quasi totalità del gas presente nella galassia. Ragione per la quale, questa grande galassia sarebbe formata esclusivamente dalla comune materia barionica.

Messier 94 non apre però questioni solo relativamente alla materia oscura ma anche alla sua morfologia. Nelle riprese si può infatti notare un anello di attive regioni di formazione stellare (dette "starburst"), marcate dalle giovani stelle azzurre, che la dividono bruscamente dal molto meno brillante anello esterno, formato invece da una popolazione stellare giallastra molto più vecchia; stranamente, nelle aree periferiche, tali aree terminano nuovamente in un altro anello di moderata attività di formazione stellare. Certamente un bel rompicapo, dal momento che non si conoscono, al momento, altre spirali dalla morfologia così complessa.


L'immagine sopra presente ne combina altre riprese a più lunghezze d'onda da diversi telescopi: nell'infrarosso da Spitzer, nell'ultravioletto dal Galaxy Evolution Explorer, nel visibile fatte (Sloan Digital Sky Survey) e nel vicino infrarosso (Two Micron All Sky Survey): la parte infrarossa a 3,6 e 4,5 micron, che contrassegna prevalentemente le stelle, è quella che appare in blu/ciano; la luce ad 8 micron, traccia delle poveri fredde, è resa nel verde; infine, quella a 24 micron, indice delle polveri più calde, nel rosso.

Il quadro determinato, il più completo finora ottenuto su Messier 94, indica che ciò che appare come un unico anello ininterrotto situato nelle regioni centrali della grande galassia possa essere in realtà composto due braccia nettamente separate: l'anello interno presenta un elevatissimo ritmo di formazione stellare (generalmente, tali aree possono essere innescate da incontri gravitazionali con altre galassie ma in questo caso potrebbero invece essere state causate proprio dalla forma ovale della galassia); nascosto tra l'anello starburst interno e il braccio ad anello più esterno, invece, è presente il disco striato della galassia che appare con filamenti arcuati di colore verdognolo – come detto, indice delle polveri - disposti lungo stretti archi a spirale.

Al momento, non è provato se la strana morfologia di Messier 94 sia in stretta relazione con la marcata assenza di materia oscura. Un vero mistero.

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