venerdì 3 novembre 2017

"VULCANO"

Una delle stelle che segnano il corso settentrionale dell'Eridano - il lungo fiume celeste che nasce nei pressi di Rigel (β Ori) e termina nelle profondità del cielo australe con la luminosa Achernar (α Eri) - è Keid (ο2), che splende di magnitudine 4,43; essa appare vicina alla stella Beid (ο1 Eri), situata subito a nord, con la quale forma in effetti una larga coppia prospettica visibile ad occhio nudo (Beid è, infatti, ben sette volte più distante da noi di quanto non sia Keid!). Nota anche come 40 Eri, Keid è famosa sia per essere uno dei più vicini sistemi stellari tripli più vicini, a soli 16,25 anni luce di distanza, che per contenere, tra le sue componenti, quella che è la prima nana bianca scoperta al telescopio della storia: in altre parole, quello di Keid è uno dei sistemi tripli più notevoli dell'intera volta stellata!



Il primo a denotarne la doppia natura fu W.Herschel, nel 1783; nel 1851, O.W.von Struve scoprì che anche la componente meno luminosa delle due stelle allora note era, a sua volta, doppia; infine, nel 1910 venne notato che, sebbene una delle due componenti più deboli fosse poco luminosa, essa appariva decisamente bianca particolare che implicava che essa doveva essere una stella molto piccola: questa fu infatti la prima nana bianca ad essere individuata dai telescopi!

La componente principale del sistema, Keid A, è una nana arancione di sequenza principale di tipo K1Ve (5.100 K), con massa e raggio pari a 0,84 e 0,81 volte il Sole. Nonostante la sua luminosità intrinseca sia pari a 0,36 quella solare, essa è la componente più brillante del sistema, tanto che la sua magnitudine apparente coincide con quella globale di tutto il sistema! Vecchia di 5,6 miliardi di anni, le emissioni X da essa provenienti testimoniano la presenza di una corona, che sembra avere una intensità paragonabile a quella del Sole. A circa 418 UA da Keid A, una distanza pari a 63 miliardi di chilometri, è situata la coppia Keid B e C, che impiega circa 8.000 anni a compiere un'orbita attorno alla componente principale. A loro volta, queste due compiono tra loro una mutua orbita in 252 anni; essendo questa però molto eccentrica, le due stelle passano da una distanza minima di 21 UA (poco più di 3 miliardi di chilometri) fino ad una massima di 49 UA (circa 7,3 miliardi di chilometri): una distanza media quindi inferiore a quella di Nettuno dal Sole.

Keid B è una nana bianca di magnitudine 9,52 e di tipo spettrale A4 (16.700 K). Recenti misurazioni hanno permesso di ottenere ottime stime su massa e raggio di questa stella, valori che sono risultati essere di 0,5 masse solari e di “soli” 9.400 chilometri! La concentrazione di una massa pari a metà di quella del Sole in volume non dissimile da quello del nostro pianeta induce che la densità di Keid B sia molto elevata, come d'altronde accade in tutte le nane bianche; e poiché la superficie radiante di Keid B è così piccola, ne consegue che anche la sua luminosità intrinseca sia bassissima. Keid B è la componente più evoluta di questo sistema ternario e, con ogni probabilità, aveva una massa iniziale maggiore di quella delle altre due componenti tanto da essere evoluta più velocemente delle altre. Dopo Sirius B (8,6 anni luce), Procyon B e la stella di van Maanen (entrambe a 11,4 anni luce), Keid B è la quarta nana rossa in ordine di distanza dal Sole, a 16,25 anni luce.

Keid C, che splende di magnitudine 11,17, è invece una nana rossa di tipo M4.5Ve (3.500 K). Si tratta della componente meno massiccia del sistema, “pesante” solo 0,16 volte il Sole! Il raggio di questa piccola stella è 0,31 volte quello solare; tale valore, assieme alla bassa temperatura superficiale (3.300 K), forniscono a tale stella una luminosità intrinseca pari a solo 7 decimillesimi di quella solare! Anche Keid C possiede una corona che emette raggi X. Si tratta, comparata a quella del Sole, di una corona molto intensa, che emette circa 0,14% della luminosità totale della stella.



Un'ultima curiosità su questo interessante sistema ternario: Keid A è l'unica componente attorno alla quale potrebbe esistere un pianeta in grado di poter ospitare la vita: infatti, la nana bianca, durante la fase di gigante rossa, ha probabilmente inglobato eventuali pianeti abitati, mentre la nana rossa, come molte della sua classe, è una stella pericolosissima stella “a flare”, particolarità che renderebbe difficile lo sviluppo della vita su un pianeta a questa legato. A tal proposito, nell'immaginario ma sempre amatissimo universo di Star Trek, proprio Keid A è considerata, pur indirettamente, la stella madre del pianeta Vulcano, patria del Sig. Spock e dei Vulcaniani, alieni caratterizzati da un forte senso della ragione e della logica con una totale repressione degli stati emozionali.



Il rapporto tra quantità di ferro e idrogeno (valore detto "indice di metallicità") di Keid A è pari al 65% del corrispettivo solare, valore che renderebbe abbastanza probabile la formazione di pianeti terrestri; ma, almeno finora, le ricerche non hanno individuato alcun pianeta. La zona abitabile di Keid A, dove potrebbe esistere un pianeta con acqua liquida, dista circa 0,63 UA dalla stella, distanza alla quale l'ipotetico “Vulcano” compirebbe una rivoluzione completa in 203 giorni terrestri e il diametro di Keid A apparirebbe circa il 30% più ampio di quello del Sole come visto dalla Terra.

Non potendo (purtroppo!) ancora disporre dell'Enterprise per andare direttamente su Vulcano, puntiamo ora il nostro telescopio verso questo rimarchevole sistema triplo. Un piccolo telescopio mostra le due stelle principali mentre Keid C può essere intravista già con un telescopio da almeno 150 mm di diametro ingrandendo almeno 150 volte; telescopi di grande apertura rendono la visione mozzafiato, permettendo di distinguere nettamente un incredibile trio di colori: giallo per Keid A, bianco per Keid B e rosso pallido per Keid C.





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