venerdì 18 settembre 2020

IL GETTO RELATIVISTICO DI NGC383

NGC383 è una galassia di tipo lenticolare situata nella parte più settentrionale della costellazione dei Pesci. Lontana oltre 230 milioni di anni luce dalla Via Lattea, è una radiogalassia che emette due getti di materia contrapposti dalla morfologia irregolare; questi sono alimentati dal disco di accrescimento in orbita attorno ad un buco nero supermassiccio situato nel nucleo della galassia. Tale galassia è presente nel "Atlas of Peculiar Galaxies" edito dall'astronomo canadese A.Arp nel 1966, consistente in galassie o gruppi di galassie dalla struttura morfologia fuori dal normale. E, a ben guardare la splendida immagine ripresa dal telescopio spaziale Hubble (sotto, a sx), la galassia presenta un nucleo dall'aspetto prettamente stellare.


I più esperti avranno sicuramente realizzato nelle caratteristiche sopra elencate quelle di un quasar (NGC383 è, per questo, nota anche come "Quasar 3C31"), oggetti che risultano essere i più energetici tra quelli presenti nell'Universo. Tipicamente i quasar emettono in un solo secondo l'energia (in forma di raggi X, gamma), estremamente variabile, emessa da 1000 galassie, ma da una regione milioni di volte più piccola di una singola galassia. 

I modelli astrofisici oggi accettati propongono che all'origine delle straordinarie emissioni energetiche dei quasar ci sia un buco nero supermassiccio; parte del materiale gassoso in caduta attorno al buco nero viene in realtà proiettato verso l'esterno lungo enormi e veloci getti di particelle che si generano dal buco nero, perpendicolari al suo disco di accrescimento. Questi terminano sui radiolobi, raggiungendo dimensioni anche di un oltre milione di anni luce!


La regione centrale dove si forma il getto a noi visibile è stata osservata nei raggi X dal telescopio spaziale Chandra, il quale ha potuto rilevare radiazione di sincrotrone (immagine sopra a dx, combinata con ripresa del telescopio spaziale Hubble in luce visibile), prodotta da elettroni che si muovono a velocità prossime a quella della luce. L'energia in gioco è enorme, tanto che i due getti vengono sparati fino a migliaia di anni luce dal buco nero per poi dissiparsi sotto forma di filamenti.

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